Cresce anche in Appennino il collezionismo delle vette: il Club 2000

Cresce anche in Appennino il collezionismo delle vette: il Club 2000

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di Alberto Osti Guerrazzi – Sembrava un raduno di Alpini! Tantissimi “collezionisti” di cime di 2000 e più metri dell’Appennino si sono riuniti a Rosciolo sabato 22 novembre, un invasione pacifica che il quieto e bel borgo della Marsica forse non si aspettava; sono stati infatti oltre 200 i  soci arrivati dalle più varie parti dell’Italia centrale, da Ancona a Pescara, da Roma a Latina o Frosinone.

È un fenomeno, quello della collezione di cime, piuttosto diffuso in giro per il mondo, ma ancora giovane e nuovo per l’Appennino: come spesso accade per lo sport, battistrada sono stati gli anglosassoni, e per l’esattezza gli scozzesi, che già a metà del XIX secolo classificarono e redassero un elenco delle loro montagne, poi ribattezzate Munros; dall’elenco venne naturalmente l’idea della collezione, cioè di salire tutte le vette che l’elenco raccoglieva. Oggi i completatori di quella collezione, raccolti in un club, la Munros Society, sono oltre 4000, e il movimento ha dato un grande contributo alla conservazione di quelle montagne.

Ispirate a quell’idea sono nate molte altre “collezioni” di cime, dagli 8000 dell’Himalaya ai 4000 delle Alpi, ai 2000 della Norvegia e ai 3000 del Giappone. E tante, davvero tante altre. Al di là del puro aspetto sportivo, forse quello che davvero è importante nella diffusione del collezionismo e l’aspetto relativo alla promozione della conoscenza e della fruizione sostenibile della montagna: in effetti il collezionista diventa un esperto del gruppo  che colleziona, e come tale, quasi sempre, una persona che ama e rispetta le sue montagne.

È questo l’aspetto che più ci piace del Club 2000m, ed è per questo che la festa di Rosciolo, segnalando con l’ampia partecipazione che ha avuto la crescita continua del movimento e il sempre maggiore coinvolgimento del CAI nelle sue varie sezioni, ci pare un fatto decisamente positivo.

Come tutti gli anni più o meno a metà autunno, anche quest’anno la festa era incentrata sulla premiazione di soci che hanno raggiunto o superato la quota di 100 o 200 vette collezionate, oppure che hanno completato la collezione.

Quest’anno erano davvero tanti, specie i completatori, che hanno portato il numero di Grandissimi Appenninisti  a 29. Ma il dato più importante è quello che segnala la costante crescita dei soci, giunti a 715.

La serata è stata ottimamente organizzata dal socio Francesco Mancini in collaborazione con la giovane sezione CAI locale.

Oltre alla premiazione dei soci collezionisti il programma della serata prevedeva una proiezione, ancora di Francesco Mancini, sul Picco Pio XI, cima secondaria ma bellissima e ardita del gruppo dell’Intermesoli (Gran Sasso), la relazione del segretario del Club, Claudio Carusi, sullo stato delle attività del club stesso, la relazione dei membri del Direttivo del club, Osti Guerrazzi e Rolle, sui lavori della Commissione 2000 (di cui potete leggere una dettagliata relazione in un altro articolo su questo sito) e un dibattutissimo intervento di Stefano Ardito sulla annosa questione dei divieti di accesso in alcune aree di riserva dei Parchi. Tra i vari interventi anche uno, commovente, del socio Vincenzo Maggiacomo.

Il tutto preceduto dai saluti del Presidente del Club, Giuseppe Albrizio, sempre popolarissimo tra i soci.

Dopo il lungo ma partecipato pomeriggio in moltissimi si sono trasferiti a Magliano dei Marsi per concludere degnamente la serata di fronte ad un ricco piatto di (poco marsicane) tagliatelle al ragù.

Appuntamento per tutti all’anno prossimo, con obiettivo per il Club di superare quota 1000 soci.

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