di Cristina Ternovec – In un’epoca, come la nostra, in cui si puo’ consultare una mappa stradale in ogni momento ed avere a portata di mano il percorso desiderato, e’ interessante chiedersi se esisteva qualcosa di analogo anche nel mondo antico. Inaspettatamente la risposta e si’. Dalle testimonianze a noi pervenuteci, risulta che gia’ nei primi secoli della nostra era esistevano vere e proprie mappe o guide stradali, chiamate Itineraria, che illustravano al viaggiatore il percorso da seguire, con le relative distanze, per spostarsi agevolmente da un luogo all’altro. Cio’ non ci stupisce piu’ di tanto, visto che i Romani realizzarono una fitta rete stradale (circa 100.000 km di strade lastricate) che copriva tutto l’impero e sono per noi forse il piu’ grande lascito di quell’epoca, tanto che molte vie oggi percorse ricalcano quasi fedelmente le antiche strade e ci dimostrano la capacita’ dell’uomo di adeguarsi o trasformare un ambiente fisico e avvicinarlo alle esigenze della collettivita’.
Ma torniamo alle mappe stradali. Erano principalmente di due tipi: Itineraria adnotata (elenco di tappe con l’indicazione della distanza) o Itineraria picta (vere mappe illustrate).
Un esempio di Itineraria adnotata sono i c.d. “bicchieri di Vicarello”oggi conservati nel Museo di Palazzo Massimo a Roma. I quattro bicchieri d’argento, furono rinvenuti nel 1852, insieme ad altri oggetti, a Vicarello vicino al lago di Bracciano dove sorgeva una fonte termale. Risalgono al I o II sec. d.C. e riportano inciso un itinerario completo di 2700 km (1845 miglia) dalla citta’ di Gades (odierna Cadice) in Spagna a Roma, per un totale di 104 tappe (tutta l’antica via Eraclea). Cio’ che stupisce e’ la loro multipla funzione che denota il grande senso pratico dei Romani, ma anche lo spiccato gusto estetico. Potevano infatti essere adoperati come bicchieri, avevano le sembianze di un miliario stradale, ed infine utilizzati come mappa per guidare il viaggiatore durante il suo percorso.
Tra gli Itineraria picta e’ invece da segnalare la c.d. Tabula Peutingeriana. Si tratta della copia medioevale (XII/XIII sec.) di un’antica mappa romana che mostra tutte le strade dell’impero romano, ma anche citta’, mari, fiumi e catene montuose (tra cui gli Appennini). E’ composta da 11 segmenti in pergamena e non e’ una rappresentazione realistica dei paesaggi, bensi’ una sorta di diagramma (simile a quelli delle odierne reti delle metropolitane) che permetteva pero’ di avere sott’occhio l’intera rete viaria pubblica del vastissimo impero, dalle Isole britanniche fino all’India, e conoscere istantaneamente le distanze tra i luoghi in un solo rotolo. Per chi volesse vedere la ricostruzione dell’antica carta su una carta geografica moderna puo’ consultare il sito: www.omnesviae.org . Come si puo’ vedere dal sito, non tutte le localita’ presenti sull’antica mappa sono state ancora identificate e non tutti i percorsi esattamente ricostruiti, quindi la mappa puo’ essere anche oggi spunto per la ricerca di nuovi itinerari a piedi, alla ricerca di un passato, a volte, solo nascosto.
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