Il grande anello di Monte Greco

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di Giorgio Giua – Un grande, lungo e fisicamente impegnativo anello tra i vasti pianori e le grandi cime del più alto sottogruppo montuoso dei monti Marsicani. Magnifici i vastissimi panorami sull’Appennino centrale e sui vasti e brulli pianori che si distendono a sud della vetta del Greco.

Vette:  Monte Scalone (2212), Serra di Rocca Chiarano (2262), Rocca Chiarano (2175), Monte Chiarano (2178), Monte Greco (2185), Serra delle Gravare (2104)

Partenza: Passo Godi – Parcheggio impianti. (q.1540 circa)

Dislivello: 1430 m

Sviluppo: circa 23 Km

Tempi: 6,30 – 8,30 ore (soste escluse)

Difficoltà: E  (percorso per escursionisti ben allenati)

Periodo: Maggio – Novembre (eventualmente con i ramponi di scorta per la discesa dal versante nord del Monte Greco).

Ambiente: ampi spazi e vista eccezionale su Maiella e montagne del PNALM. Bellissimo in autunno per i colori che sfumano, con la quota, dal verde al giallo, al rosso, fino al ruggine.

Caratteristiche: Itinerario di dislivello e sviluppo notevole, da affrontare partendo di buon mattino in considerazione delle lunghe dorsali da percorrere senza guadagnare quasi alcun dislivello. Terreno parzialmente sconnesso, per lunghi tratti fuori sentiero, da affrontare con attenzione.

Segnaletica: Sentiero N° Y2 del PNALM evidente e ben segnato nel tratto da Passo Godi al Passo dello Scalone e allo stazzo delle Mandrucce.  Sentiero N° H2 del PNALM dalla Rocca Chiarano fino alla valle Pistacchio. Sentiero n° Y4 dalla Serra di S. Maria fino allo stazzo delle Mandrucce. Dove non segnato, Il percorso si segue facilmente per via intuitiva a volte aiutati da alcuni ometti di pietra, ma la Val Chiarano (dalla Serra delle Gravare verso nord) è assolutamente da evitare con scarsa visibilità.

Carte: “Monti Marsicani, Mainarde, Valle del Giovenco, Monti della Meta” – 1:25.000 – ed. Il Lupo

Guide: “I 2000 dell’Appennino” – Alberto Osti Guerrazzi – Ed. Il Lupo

Accesso: dall’ A24 – uscita “Cocullo” prendere per Scanno e poi per Villetta Barrea/Pescasseroli. Dopo una decina di Km da Scanno si supera Passo Godi e si arriva al grande parcheggio degli impianti di sci (rifugio, bar e albergo).

Descrizione dell’itinerario: Dal parcheggio si traversa in direzione Est il piccolo pian0 “Pantano”, a sinistra dello skilift guardando la Serra, fino ad incrociare una strada sterrata e il primo segnavia bianco e rosso del sentiero Y2. Si segue quindi il sentiero, ben segnato, a svolte nel bosco e poi per radure fino all’evidente traverso (direzione nord) che porta al passo dello Scalone (m 1926; ore 0,40 – 1,00).

Tralasciando il sentiero che scende verso lo stazzo delle Mandrucce, si gira decisamente a sud e per cresta, prevalentemente erbosa (ometti), si perviene rapidamente alla cima quotata m 2156, senza nome sulla carta (paravalanghe sul versante Ovest). Si scende quindi alla sella quotata m 2140 da cui sono possibili due belle discese in sci (a Ovest sulla groppa sotto i paravalanghe; a Est, per l’invitante, ma ripido canalone verso il piano Le gravare) e si prosegue per l’ampia dorsale dello Scalone fino all’omonima vetta (m 2212; ore 1,30 – 2,00).

Proseguendo per la cresta, la dorsale si mantiene con pendenza dolce lato Ovest, ma presenta delle belle pareti precipiti ad anfiteatro, lato Est. Si perdono circa 80 metri dislivello e quindi si risale alla Serra di Rocca Chiarano (q. 2262; ore 2,00 – 2,45). Dopo una sosta ristoratrice, vista Majella, Marsicano e Petroso, si può proseguire per la Rocca Chiarano che si raggiunge con un paio di Km di saliscendi, sempre seguendo la dorsale, ora più ampia, e facendo attenzione al terreno carsico, insidioso a tratti (q. 2175; ore 2,30-3,30).

Si prosegue ancora per la dorsale ondulata fino ad incrociare il sentiero H2, proveniente da Villetta Barrea, ormai dirimpetto al monte Greco; si scende quindi nella alta valle Pistacchio (m 2030 circa) dove si incrociano i sentieri H2, J5, proveniente da Barrea, e Y4, proveniente dallo stazzo delle Mandrucce. Di nuovo senza via obbligata, puntando a sud est, a mezzacosta si raggiunge quindi il Monte Chiarano (q. 2178; ore 3,30 – 4,45).

Ancora per prati, su terreno di pendenza molto dolce, puntando a Nord, si perviene infine alla vetta del Monte Greco (q. 2285; ore 4,00 – 5,30), perfetta per la sosta principale della gita con la vista che può spaziare dal Gran Sasso al Matese.

Si prosegue ora in discesa verso Nord, su tracce di sentiero (attenzione alla neve a inizio e fine stagione) fino al valico (m 2143) sopra lo stazzo Ospedaluco, da cui comincia la lunga serra delle Gravare che si percorre interamente fino sopra al lago Pantaniello e all’omonimo stazzo. All’incirca a metà della dorsale si trova la vetta (m. 2104; ore 4,30 – 5,45), assolutamente irrilevante dal punto di vista topografico, ma con bella vista sulle Toppe del Tesoro/Monte Pratello a Est e sulla Serra di Rocca Chiarano ad Ovest.

Dopo l’ultimo mammellone della Serra delle Gravare (m 2008 sulla carta), inizia ora il tratto più noioso del percorso, sui piani ondulati delle Gravare, desolati sebbene punteggiati da grandi stazzi. Dopo un paio di km, tenendo la sinistra orografica, si aggira una specie di grossa dolina quotata m 1872 sulla carta e, con breve risalita, si giunge ad piccolo valico (m 1908; ore 5,15 – 6,45) dove si incrocia i sentiero Y4 (ottimo punto sosta, prima della dura parte finale del percorso).

Si prosegue in leggero falso piano in discesa per un altro paio di km fino allo stazzo delle Mandrucce, poco prima del quale si incrocia il sentiero Y2 per il passo dello Scalone. E’ questo un tratto di grande bellezza tra le pareti dello Scalone e la piccola Serra di Santa Maria, ma il sentiero è a tratti disagevole per l’erba alta e la stanchezza che ormai si fa sentire. Volendo, senza scendere fino allo stazzo, si può risparmiare un po’ di strada (molto poca in realtà) tagliando a sinistra, a monte circa 500 m prima dello stazzo, e giungendo, per prati a mezzacosta, fino alla fonte quotata m 1804. Da qui, finalmente in salita su sentiero ben segnato, si raggiunge nuovamente il valico dello Scalone (m 1926; ore 6,00 – 7,45). Infine, in discesa per la via dell’andata, in breve al parcheggio di Passo Godi (ore 6,30 – 8,30).

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