I pittori danesi a Civita d’Antino

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di Alberto Osti Guerrazzi – È una storia interessante quella del gruppo di pittori scandinavi che a fine ‘800 trovarono nel piccolo e meraviglioso borgo di Civita d’Antino un luogo di ispirazione per la loro arte. Che ci racconta di come la terra d’Appennino abbia sempre esercitato una forte attrazione su quanti amano la natura e una vita semplice e tranquilla.

Civita d’Antino è in Val Roveto, la bella e profonda vallata al confine tra Lazio e Abruzzo, percorsa dal fiume Liri, e si trova a 900 m di quota, come sospesa sopra la valle e con di fronte la poderosa giogaia dei monti Ernici; un luogo molto bello, ma non certo l’unico così bello in Appennino.

Kristian Zahrtmann
Kristian Zahrtmann

Quella della colonia di pittori danesi è una storia che nasce per merito di un modello di nome Ambrogio: costui era il modello del pittore danese Kristian Zahrtmann, considerato il caposcuola della pittura romantica danese, che nel 1883 si trovava, come molti artisti europei, a Roma; qui aveva come modello appunto questo Ambrogio, il cui paese di origine era Civita d’Antino.

Alla ricerca di paesaggi e scene rurali e di costumi e tradizioni esotiche, Zahrtmann parte per la Ciociaria, per Sora, sulle orme di un altro danese, Peter Kroyer. Ambrogio tuttavia aveva avvertito il suo pittore circa il clima caldo e poco salubre di Sora, convincendolo a trovare frescura nel suo paesino.

Dove Zahrtmann arriva ai primi di giugno del 1883; lì alloggia presso la locanda di Porta Flora, di proprietà della famiglia Cerroni, di cui subito diviene buon amico.

Zahrtmann si innamora presto del paesino e dei suoi abitanti, e decide di stabilirsi lì, presto seguito da altri pittori scandinavi, danesi come norvegesi e svedesi, che soggiorneranno a Civita in vari periodi e con Zahrtmann la elessero sede della loro accademia pittorica; furono in tutto 90 questi artisti innamorati della luce dell’Appennino e dei costumi e usanze dei suoi abitanti, che spesso ritraevano impegnati nel lavoro dei campi. Molte di queste opere sono oggi conservate nei musei nazionali dei paesi scandinavi.

Zahrtmann ebbe la cittadinanza onoraria di Civita d’Antino nel 1902.

 

La storia d’amore tra i pittori scandinavi e il paesino abruzzese si interruppe a causa di due eventi, il terremoto della Marsica del 1915 e la morte di Zahrtmann, del 1917. La memoria di questo periodo è però per sempre conservata dai numerosissimi dipinti con cui i pittori scandinavi di quegli anni immortalarono la bellezza del paesaggio appenninico e dei suoi abitanti.

Maggiori informazioni su questa bella e curiosa storia su: www.civitadantino.com .

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