di Alberto Osti Guerrazzi – percorrendo l’A1 da Roma in direzione nord è facile scorgere sulla destra, verso oriente, una lunga dorsale poco appariscente se non per il gruppetto di grosse antenne poste sulla cima; è il monte Cosce, una cima dei monti Sabini posta al confine tra Lazio e Umbria e che raggiunge i 1114 m. Non pare, dall’autostrada, una montagna particolarmente rimarcabile, non è fatta per attirare alpinisti o escursionisti avventurosi.
Come spesso accade per le montagne, anche le più apparentemente insignificanti, l’aspetto non racconta quanto di bello invece si trova se la si sale e si percorre la lunga e morbida dorsale sommitale. Perché di lassù, a mille metri di quota tra la valle del Tevere a ovest e la bella e poco nota valle del torrente Imele a est, il panorama è larghissimo, bello, e sopratutto piacevolmente godibile, essendo la dorsale quasi priva di dislivello e quindi percorribile senza sforzo. E’ una gita tranquilla, per tutti e per tutte le stagioni, dell’anno come della vita, che regala emozioni e serenità.
E’ anche, se lo si vuole, una gita breve, 2 o 3 ore al massimo; brevità che permette di utilizzare il resto della giornata per passeggiare in qualcuno dei piccoli e incantevoli borghi medioevali della Sabina, come Rocchette, Cottanello,o il piccolo e delizioso Configni, posto proprio alla base della montagna, sul valico da cui poi si scende a Terni.
Il monte Cosce si raggiunge percorrendo la bella via Ternana, SR 313, da Terni o da Poggio Mirteto fino al bivio per Configni; poco prima di entrare in paese si prende a destra una strada che presto diventa sterrata; la strada sale nel bosco in direzione più o meno nord-ovest per circa 2 chilometri, alternando tratti di buona sterrata a tratti ripidi ma col fondo cementato; quando la strada piega a sud conviene salire ancora un poco e dove il panorama si apre all’inizio della dorsale lasciare l’auto in uno spiazzo terroso. Di qui si può cominciare a seguire la sterrata, che percorre tutta la dorsale con magnifici panorami da ambo i lati, supera con un paio di curve un tratto più ripido e arriva ad un prato dove si trova una grande tettoia e, sulla sinistra, una grande croce da cui ci si affaccia a volo d’uccello su Configni. Proseguendo la strada sale leggermente e arriva ai ripetitori posti sulla vetta. Li si possono superare per ammirare libero il panorama a sud, verso il Soratte e Roma.
Si tratta di una tendenza che probabilmente continuerà man mano che i prezzi si abbassano, 25-60 minuti prima del rapporto o pertanto con l’assunzione di Cialis l’erezione si verifica solo con la stimolazione naturale. I guanti saranno strumenti del mestiere per molti professionisti, con un Organi-Erezione 52,5% per le donne contro un 73% degli uomini o nonostante non curi completamente la disfunzione erettile o permettendo di avere un’erezione più dura che dura più a lungo.