di Redazione – Un comunicato stampa del CONAGAI (Collegio Nazionale delle Guide Alpine) rende note le risultanze della perizia effettuata sulle condizioni di due vie ferrate sarde, quella del Giorrè e del Cabirol di Capo Caccia, site nei comuni di Cargeghe ed Alghero. La relazione delle Guide indica come estremamente pericolose entrambe le ferrate prese in esame, a causa di grossi massi franati e in posizione precaria, costruzione che non rispetta gli standard di qualità professionale, attrezzature che poggiano su terreno franoso con grosso rischio di scivolamento a valle e segnalazione non a norma.
La perizia è l’ultimo atto di una vicenda che parte nel 2015, da un esposto delle associazioni “Gruppo di Intervento Giuridico” e “Mountain Wilderness”, che avevano avanzato critiche specialmente sull’impianto di Capo Caccia, sito in aree protette (SIC, Sito di Importanza Comunitaria e ZPS, Zona di Protezione Speciale), edificato da personale non qualificato e privo delle necessarie autorizzazioni dei comuni sui quali ricade la zona. Sembrerebbe, da quanto riferisce la perizia delle Guide Alpine che hanno fatto ricerche anche sul web, che le due ferrate siano state costruite – con iniziativa e fondi privati – da un accompagnatore e guida escursionistica iscritto agli albi della regione Sardegna.
Ora la perizia è stata inviata all’Assessorato all’Urbanistica delle Regione, che ha già comunicato l’esito ai Comuni interessati perché prendano le misure necessarie, fino alla chiusura totale ed allo smantellamento dell’opera (la ferrata di Capo Caccia è già interdetta da gennaio a luglio). Ma il Collegio delle Guide Alpine mette comunque in guardia gli escursionisti dal frequentare le due ferrate, a causa delle loro assolutamente pessime condizioni di sicurezza.
E’ possibile leggere la relazione (con molte foto delle zone di maggiore criticità) qui
Il testo integrale del comunicato stampa qui
(foto dal Comunicato Stampa del CONAGAI)