di Redazione e Ines Millesimi – E’ stata pubblicata il 14 marzo la Legge Regionale 2/2017 “Disposizioni per la realizzazione, manutenzione, gestione, promozione e valorizzazione della rete dei cammini della Regione Lazio”. La legge prevede la tutela di alcuni tra i principali cammini che percorrono la regione oltre che di gran parte della sua rete sentieristica, per la quale è prevista – dopo la redazione del regolamento di attuazione e del documento di indirizzo, da fare entro 180 dalla pubblicazione – l’istituzione della RCL (Rete dei Cammini del Lazio) e, finalmente, di un catasto dell’intera rete individuata. Il Coordinamento della RCL sarà composto da autorità politiche, rappresentanti delle aree protette, del Club Alpino della Regione e rappresentati di un Forum consultivo da creare presso l’Agenzia Regionale del Turismo.
Tra le aree da tutelare previste rientrano (meglio definiti successivamente) gli itinerari culturali europei, i percorsi storici, religiosi, culturali e paesaggistici, le vie consolari di primo e di secondo livello, il patrimonio escursionistico e i percorsi delle aree naturali protette del Lazio.
Riportiamo testualmente, dal testo della legge, quali cammini sono riconosciuti particolarmente meritevoli di tutela “per ragioni storiche, religiose, culturali e ambientali”:
Cammino di San Benedetto, identificato con l’insieme dei percorsi, delle strade e degli itinerari che, per il territorio regionale, ha ingresso nel Comune di Leonessa e, transitando nel Comune di Subiaco, giunge fino al Comune di Cassino;
Cammino di San Francesco, identificato con l’insieme dei percorsi, delle strade e degli itinerari che, per il territorio regionale, va dalla Valle Santa di Rieti, ivi compresi i Comuni di Cottanello e Configni,e, transitando negli insediamenti francescani della Sabina romana, giunge fino ai luoghi francescani del Comune di Roma, in particolare San Francesco a Ripa;
Cammino della Luce – Via Amerina, identificato con l’insieme dei percorsi, delle strade e degli itinerari che, per il territorio regionale, va dal territorio del Comune di Orte fino al Comune di Campagnano di Roma nel punto di collegamento con la via Francigena all’interno del Parco di Veio;
Cammino dei Parchi, identificato con l’insieme dei percorsi, delle strade e degli itinerari che unisce le aree colpite da sismi recenti e meno recenti alla città di Roma, con un percorso che attraversa i parchi e le riserve naturali regionali ricadenti nel territorio del Comune di Roma e gestiti dall’ente regionale Roma Natura, il Parco regionale dell’Appia Antica, il Parco regionale dei Castelli Romani, il Parco naturale regionale dei Monti Simbruini, il Parco naturale regionale dei Monti Lucretili, la Riserva naturale Monte Navegna e Monte Cervia, la Riserva naturale delle Montagne della Duchessa, il Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga e molte aree della Rete Natura 2000, con l’obiettivo di favorire il turismo solidale e sostenibile.
Noi di appenninico.it riteniamo particolarmente importante quest’ultimo punto, dove si parla di tutela dei sentieri che attraversano le zone colpite dai recenti eventi sismici. La ricostruzione della rete sentieristica nelle zone terremotate e la promozione della sua frequentazione può essere uno dei maggiori veicoli di riscoperta e di rinascita anche economica del territorio.
La presentazione di una nuova carta dei sentieri dei Monti Sabini Settentrionali è stata, nei giorni scorsi, occasione di parlare di questi temi in un convegno all’Abbazia di Farfa, con rappresentati del CAI e la stessa co-firmataria della Legge.
Ines Millesimi del CAI Lazio c’era, e ci ha raccontato cosa è successo
Qui, invece, si può leggere tutto il testo della Legge qui:

La Regione Lazio lancia il turismo lento e lo fa dalla Sabina con il CAI
di Ines Millesimi (CAI Lazio) – All’Abbazia di Farfa la Sala Shuster era stracolma per la presentazione della nuova carta escursionistica dei Monti Sabini Settentrionali a cura di Stefano Fassone, da tempo impegnato sulla promozione di un turismo slow. Il progetto promosso dal CAI Lazio-Umbria con il patrocinio della Comunità Montana Sabina comprende i cammini dalla Cascata delle Marmore all’Abbazia di Farfa. Il 21 aprile si sono ritrovate qui 150 persone tra sindaci, autorità ecclesiastiche, escursionisti, soci CAI e imprenditori per ascoltare le novità del “turismo lento” che piace agli stranieri e che sta sviluppandosi sempre più come brand tra i camminatori ed escursionisti italiani. La consigliera regionale del Lazio Daniela Bianchi, vicepresidente della Commissione Cultura e co-firmataria del testo di legge regionale, lo ha dichiarato chiaramente: “accendere un faro sulle province e sui luoghi lontani da Roma, porterà, grazie alla creazione di una rete sui Cammini, a riconoscere il valore del paesaggio e a scoprire posti minori ma incantevoli, intrisi di storia e cultura. Tutto questo per dare impulso a quella che io chiamo l’economia della bellezza fatta soprattutto di un turismo lento, la cui richiesta in Europa è in costante crescita”.
Si è visto che i sentieri sono importanti salvavita quando accadono i terremoti, diventando come è stato per Amatrice gli unici percorsi sicuri, segnati e riconoscibili per raggiungere alcune zone impervie, o isolate a seguito del sisma. I sentieri e la loro segnaletica verticale sono dunque di pubblica utilità. “Obiettivo del CAI Lazio”, ha detto Fabio Desideri, “è creare una database completo dei sentieri della rete CAI con tracciato GPS che è certificato, consultabile e scaricabile da internet. La stima del tracciato nel Lazio è di 8.000 km complessivi, tra quello che già c’è e quello che si sta mappando”. Percorsi religiosi, escursionistici, storici e sentieristica naturale saranno inseriti in un unico catasto e saranno gestiti all’interno di un’unica politica di sviluppo.
Già nel 2015, su scala nazionale, era stato stretto un accordo tra Ministero dei Beni Culturali e CAI per la valorizzazione della rete sentieristica e dei rifugi montani, dando al CAI il compito della segnaletica uniformata e ai sindaci quello della manutenzione del territorio. Un totale di 65.000 km di sentieri che costituiscono, tra coste, colline, pianure e monti, l’ossatura infrastrutturale di nuove forme di turismo ed escursionismo sostenibili e compatibili con l’ambiente.
E la consigliera Bianchi conclude: “Grazie a chi ha organizzato l’iniziativa e ai tanti che in questi mesi hanno collaborato con gli enti locali per suggerire i tracciati ufficiali, cercheremo di mettere fine al caos attuale che vede, ad esempio, tratti di via Francigena sparsi su strade non certo adatte ai camminatori. Tutta la rete sarà percorribile solo a piedi o in bicicletta, per alcuni tratti a cavallo, consentendo anche alle persone con disabilità di accedere ad alcuni percorsi. Ci sarà un piano di interventi triennale scritto dal basso, con il contributo del Forum e del Coordinamento, finanziato inizialmente con 700mila euro di fondi regionali. Altra novità introdotta dalla legge è il pubblico interesse dei tracciati, che renderà transitabili anche parte dei percorsi appartenenti a privati. Sul fronte dell’accoglienza vengono istituite le “case del camminatore” che potranno dare vitto e alloggio ai camminatori e che dovranno trovarsi a non più di 500 metri di distanza dai cammini. Altra forma di accoglienza sarà rappresentata dal narratore di comunità, non una guida tecnica ma una figura in grado di raccontare le storie, le tradizioni e l’identità delle