Monti Sibillini: Monte Lieto e Pantani di Accumoli

Monti Sibillini: Monte Lieto e Pantani di Accumoli

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di Luigi Nespeca – Nel giorno più lungo dell’anno la macchina fotografica mi ha condotto su dolci pendii tra i Monti Sibillini, accompagnato come sempre dall’amica Melody e un compagno di viaggio.

Per salvaguardare la nuova colonia di Camoscio Appenninico recentemente stabilitasi sulle rupi dei Monti Sibillini, l’Ente Parco ha istituito un divieto di introduzione di cani anche se condotti al guinzaglio nelle aree montane che superano i 2000m, quindi ho programmato un’escursione al confine con la zona interdetta e quindi Dog Friendly oltre che di grande impatto panoramico.
Provenendo da Forca di Presta abbiamo superato l’abitato di Castelluccio, non senza difficoltà a causa del grande afflusso turistico in concomitanza della fioritura dei grandi altopiani; pochi chilometri oltre il borgo, abbiamo lasciato l’auto nelle vicinanze della Cona di Monte Prata, presso il valico di Spina di Gualdo. Traversando la strada provinciale si intercetta subito il sentiero che sale al Monte Lieto 1944m, montagna marchigiana che si eleva sopra il borgo di Castelluccio.
Il sentiero attraversa un pascolo e costeggia un recinto adibito a carnaio di alimentazione per uccelli rapaci, quindi entra nella macchia; il sentiero ufficiale entra in un bosco fitto e poi risale a mezza costa la Valle Canatra sino alla cresta ovest della montagna. Per mia deformazione ho seguito qualche ometto a terra e una flebile traccia di sentiero che in ripida salita ci ha condotto subito sulla cresta che sovrasta il Pian Perduto.
Superata qualche roccia, la cresta del Monte Lieto spiana e una una lunga gobba rotonda in lieve salita conduce in breve alla cima: qui è possibile aprire lo sguardo sulla dorsale nord dei Monti Sibillini, sui Monti della Laga guardando a sud, mentre verso Ovest delle colline verdissime degradano fino alle pareti dei Monti Reatini, all’orizzonte.
Rientro più o meno per la stessa via.
Tornando verso casa abbiamo attraversato il Pian Grande verso Forca Canapine, ma vista la bella giornata abbiamo deciso di effettuare una breve divagazione ai Pantani di Accumoli, laghetti di origine glaciali che giacciono a 1588m su di un balcone verde che si affaccia su gran parte delle montagne della zona. Lasciando l’auto presso il valico si segue per 2,5 km la sterrata che attraversa pascoli e piccole macchie di faggio.
La delicatezza del paesaggio sicuramente vale la breve camminata, infatti giunti ai laghetti si gode di grande panorama mentre gli ultimi cavalli al pascolo ordinatamente, in fila indiana, fanno rientro alle stalle.
Il sole tramonta intorno le 20.45 e lascia un colore rosso nel cielo che illumina la via del rientro fino all’auto.
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